ECCO, IL PROGETTO DI LEGAMBIENTE A FAVORE DELL’ECONOMIA CIRCOLARE lanciato dalla sede Legambiente di Roma è stato presentato in videoconferenza, con i 16 Ri-hub sparsi per 13 regioni italiane. MONDOLAVORO.it

Pubblicato il 16 marzo 2020 ore 13:00 da Gianfranco Cipriani

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L’economia circolare è un modello da adottare per un futuro più sostenibile e si muove attraverso la creazione di piccoli centri di innovazione green: per questo motivo, in linea alle direttive europee, parte il progetto ECCO

Se il concetto di economia circolare ti è familiare e sei posseduto dallo spirito di imprenditore dell’innovazione, allora sarai contento di applicare le tue competenze per migliorare il luogo in cui sei cresciuto. C’è il progetto che fa per te, che da tempo aspetti l’occasione per darti da fare e migliorare in modo ecologico la tua città. Si chiama “ECCO” (Economie Circolari di Comunità) e il suo obiettivo è quello di creare un ponte tra diversi tipi di economia: la circolare, la civile e la sociale. Vediamo come funziona.

ECCO PER ATTIVARE LE FILIERE GREEN A CASA TUA

Innovazione e sostenibilità: due temi particolarmente attuali che spesso si intrecciano nella programmazione di molte aziende che vogliono proiettarsi nel futuro. L’incontro tra queste due strade dà vita ad una serie di posizioni, di strategie, di skills legate al settore green. Alcune azioni che esprimono la stessa esigenza che ha fatto nascere ECCO sono la riduzione dei rifiuti, l’aumento di politiche sostenibili sul territorio e il riciclo dei materiali. Seguendo questi binari, ECCO mira a formare nuove competenze per affrontare al meglio le potenzialità che il modello di economia circolare contiene, creando nuove possibilità professionali attraverso un percorso formativo e la promozione di filiere economicamente sostenibili.

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Pixabay, annca

IL PROGETTO ECCO LANCIATO DALLA SEDE DI LEGAMBIENTE A ROMA

ECCO è stato presentato in videoconferenza, in linea con lo spirito di innovazione che passa anche per l’approccio tecnologico, con i 16 Ri-hub sparsi per 13 regioni italiane. Presente all’appello la vicedirettrice di Legambiente Nazionale, Serena Carpentieri, e dei responsabili di ECCO: Lorenzo Barucca e Alessio Di Addezzio, in compagnia di Carlo Andorlini di Legambiente Economia Civile, Nicolas Denis per Reware; il giornalista Marco Gisotti e, dall’Università di Sapienza di Roma, Riccardo Morri.

Insieme hanno introdotto diversi temi: dalla mobilità sostenibile alla ciclomeccanica, sino ai modi per riparare gli elettrodomestici e all’autoproduzione. Per costituire le filiere green, così come si vorrebbe fare tramite ECCO, servono implementazioni come l’upcycling, gli orti sociali, il rigenerare i materiali informatici. A partire da queste attività sostenibili, luoghi degradati o abbandonati potrebbero trovare nuova vita come eco-cascine e green stations.

Questo è il quadro che vorrebbe portare in vita il progetto sotto il coordinamento di Legambiente e il finanziamento del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, un’operazione che avrà una durata di 18 mesi.

LE 8 ERRE DI ECCO

A introdurre le linee guida del progetto è la stessa Serena Carpentieri: “ECCO ha l’obiettivo di mettere in rete e dare visibilità a tutte quelle realtà circolari che esistono e sostenere quelle stanno per nascere sul territorio, usando come guida le 8 erre del progetto: ridurre, riparare, riusare, riciclare, rigenerare, ripensare, riabilitare e ripartire. Puntare sull’economia circolare e civile non solo per migliorare la nostra qualità di vita, ma anche per favorire inclusione sociale e sviluppare nuove competenze”.

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Continua Carpentieri, scendendo più nel dettaglio: “Il progetto ECCO punta a migliorare la vivibilità delle nostre città riducendo la produzione di rifiuti e intercettando oggetti a cui dare una seconda vita attraverso dei poli di comunità, i Ri-hub. Questi poli fungeranno da punto di riferimento dei territori dove diffondere e mettere in pratica i concetti dell’economia circolare. Qui i cittadini potranno indicare problematiche rilevanti a livello locale, in tema di rifiuti e qualità dell’ambiente. I Ri-hub non solo avranno un fine didattico ma con l’avanzamento del progetto diventeranno dei luoghi dove implementare attività sostenibili”.

I 13 POLI DI ECCO

Sono loro il core business del progetto, i 13 Ri-hub che fungeranno da fulcro per il cambiamento territoriale, coinvolgendo diversi attori: cittadini, professori, studenti, associazioni e istituzioni impegnate nell’educazione alla sostenibilità, tutti uniti per la promozione dei principi su cui si fonda il modello di economia circolare. Queste persone verranno sottoposte a momenti di formazione diretta per essere in grado di attivare filiere economiche e sostenibili.

Chi gestirà le operazione saranno i cosiddetti Ri-hubber, ovvero chi sarà selezionato da Legambiente e poi formato durante quattro giornate a Campi Bisenzio in occasione del Festival dell’Economia civile. Questi Ri-hub sono stati distribuiti in diverse città italiane: Torino (Piemonte); Milano (Lombardia); Vicenza e San Stino di Livenza (Veneto); Gemona (Friuli Venezia Giulia); Bologna (Emilia Romagna); Campi Bisenzio (Toscana); Roma (Lazio); Pescara (Abruzzo); Grottammare (Marche); ); Succivo (Campania); Potenza (Basilicata); Maruggio (Puglia) e Palermo (Sicilia).

COSA C’È DIETRO IL PROGETTO ECCO

Il progetto si basa su un modello di business studiato insieme a Luiss Business School, che ha messo a servizio di ECCO le sue competenze scientifiche. Sarà la stessa scuola a valutare i risultati raggiunti dal Ri-hub di Roma, analizzandone l’impatto sul tessuto sociale.

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Scritte nel dna di ECCO ci sono le nuove disposizioni europee relative all’economia circolare, nate in risposta ai dati positivi raccolti per fatturato e livello occupazionale. Al momento l’Italia vede impiegati in questo ambito circa 575 mila lavoratori, con 88 miliardi di fatturato. Molto incoraggiante è anche il fatto che a trovare spazio professionale sono soprattutto i giovani.

Il pacchetto di direttive proposto dall’UE ha tra i focus per l’economia circolare i target di riciclo di almeno il 65% dei rifiuti solidi urbani e del 70% degli imballaggi entro il 2035. Ma non è tutto qui: ci si attende anche un notevole risparmio per le stesse imprese di circa 600 miliardi l’anno e nuovi posti di lavoro (a partire da 500 mila sino a toccare il milione), così come una generale miglioramento delle condizioni ambientali (tra il 2% e il 4% del taglio delle emissioni di gas serra). ECCO si inserisce all’interno di questo piano strategico che, nonostante abbia trovato già la sua forma normativa, non ha ancora avuto un riscontro concreto all’interno delle politiche pubbliche o delle pianificazioni delle singole regioni.

ECCO RENDE TUTTI ATTORI DELLA RIVOLUZIONE GREEN

Grazie all’attivazione di questo progetto, tutti potranno contribuire a dar vita a un centro di filiera green. Sono coinvolti da ECCO scuole, associazioni e cittadini attraverso l’organizzazione di interventi pubblici e attività laboratoriali. Così ognuno dei presenti sarà introdotto alle diverse pratiche di riutilizzo e rigenerazione dei beni che stanno alla base del modello economico circolare.

Vogliamo evidenziare quello che sarà il valore aggiunto del progetto ECCO, ovvero riuscire a reintegrare giovani nel mondo del lavoro attraverso nuove competenze verdi e l’attivazione di filiere economicamente sostenibili” ha concluso Carpentieri.

L’approccio che propone ECCO a un tema poco conosciuto come quello dell’economia circolare è alternativo e va oltre al semplice recupero dei rifiuti. Tutto ciò che prenderà vita all’interno dei Ri-hub avrà come esempio altri modelli virtuosi. Un esempio? Quello della cooperativa “Insieme” di Vicenza, che gestisce il recupero di materiale usato come vestiti, mobili, libri e oggetti, abbinando questa attività a corsi per inserire al lavoro e tornare ad essere autonomi. Un caso che è stato talmente efficiente da aver ottenuto l’autorizzazione per aprire il primo Centro di riuso in Italia.

Tratto da: MONDOLAVORO.it

Presentazione progetto:

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15 Novembre 2019 Campi Bisenzio (FI)
Comunicato stampa -

Diminuire la produzione di rifiuti e incentivare i cittadini ad adottare stili di vita sostenibili, formare i giovani verso i green jobs e stimolare l’imprenditoria giovanile nel settore dell’economia circolare. Il tutto dando alle attività una forte valenza di carattere sociale grazie al coinvolgimento di persone socialmente deboli e coinvolgendo disoccupati e neet.
È l’orizzonte a cui mira il progetto ECCO (Economie Circolari di COmunità), coordinato da Legambiente e finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (avviso n.1/2018). Questa mattina le attività di ECCO, che avrà una durata di 18 mesi, sono partite ufficialmente con la presentazione del progetto al Teatrodante Carlo Monni a Campi Bisenzio, in provincia di Firenze.
Nucleo principale delle attività di progetto saranno i Ri-hub, 13 poli di “cambiamento territoriale” che coinvolgeranno cittadini, insegnanti, studenti e rappresentanti di associazioni ed istituzioni in attività di educazione alla sostenibilità e di promozione dei principi dell’economia circolare, oltre che di formazione diretta all’attivazione di filiere economiche sostenibili. A gestire le attività saranno i Ri-hubber, giovani selezionati da Legambiente e formati a Campi Bisenzio in una quattro giorni che ha accompagnato il Festival dell’Economia civile. I Ri-Hub saranno dislocati in 13 diverse regioni italiane: Torino (Piemonte); Milano (Lombardia); Vicenza e San Stino di Livenza (Veneto); Gemona (Friuli Venezia Giulia); Bologna (Emilia Romagna); Campi Bisenzio (Toscana); Roma (Lazio); Pescara (Abruzzo); Grottammare (Marche); Succivo (Campania); Potenza (Basilicata); Maruggio (Puglia) e Palermo (Sicilia).

Alla base della nascita di ECCO le nuove direttive europee in materia di economia circolare e gli incoraggianti dati in termini di fatturato ed occupazione del settore. In Italia oggi l’economia circolare vale 88 miliardi di euro di fatturato ed impiega circa 575mila lavoratori, in particolare tra i giovani (“L’Economia Circolare in Italia”, 2018). L’Unione europea con il pacchetto di direttive, con annessi investimenti, punta sull’economia circolare per raggiungere i target di riciclo (fino al 65% per i rifiuti solidi urbani e il 70% degli imballaggi entro il 2035). Inoltre dall’economia circolare si attendono risparmi per le imprese (600 miliardi ogni anno), nuova occupazione (da 500mila a un milione di nuovi posti di lavoro) e benefici per qualità dell’ambiente (tra il 2% e il 4% del taglio delle emissioni di gas serra). Nonostante questi cambiamenti di tipo normativo la promozione dei processi di riuso e riutilizzo dei beni non ha ancora trovato riscontro nelle politiche pubbliche né nelle pianificazioni regionali.

“Sono particolarmente orgoglioso che il lancio del progetto ECCO avvenga in Toscana, terra di antiche tradizioni civiche, perché è qui, nel cuore della Toscana, a Campi Bisenzio, che abbiamo fatto nascere il primo Distretto dell’Economia Civile del nostro Paese”, dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana.
“Il progetto ECCO punta a migliorare la vivibilità delle nostre città riducendo la produzione di rifiuti e intercettando oggetti a cui dare una seconda ‘vita’ attraverso dei poli di comunità, i Ri-hub – ha spiegato Serena Carpentieri, vicedirettrice di Legambiente – Questi poli fungeranno da punto di riferimento dei territori dove diffondere e mettere in pratica i concetti dell’economia circolare. Qui i cittadini potranno indicare problematiche rilevanti a livello locale, in tema di rifiuti e qualità dell’ambiente. I Ri-hub non solo avranno un fine didattico ma con l’avanzamento del progetto diventeranno dei luoghi dove implementare attività sostenibili”. Infatti ECCO darà ai cittadini, insieme a scuole e associazioni, la possibilità di prendere parte ad iniziative pubbliche e ad attività di laboratorio per apprendere le pratiche del riuso e della rigenerazione dei beni, alla base dell’economia circolare. “Vogliamo evidenziare – ha concluso Carpentieri – quello che sarà il valore aggiunto del progetto ECCO, ovvero riuscire a reintegrare giovani nel mondo del lavoro attraverso nuove competenze verdi e l’attivazione di filiere economicamente sostenibili”. Quindi ECCO affronterà il tema dell’economia circolare da una diversa prospettiva che va oltre il recupero e la riduzione dei rifiuti: le attività sostenibili realizzate dai Ri-hub avranno come modelli esperienze virtuose di economia circolare applicata al sociale. Tra questi si può citare la cooperativa Insieme di Vicenza che si occupa di attività di recupero di materiale usato (vestiti, mobili, libri e oggetti) abbinata a percorsi educativi di inserimento al lavoro e di recupero di autonomie personali. La cooperativa Insieme è cresciuta a tal punto da riuscire ad ottenere le autorizzazioni per l’apertura del primo Centro di riuso in Italia. Ciclofficine, riparazione di elettrodomestici e materiali informatici, gestione di orti sociali e piattaforme di scambio di beni usati, sono solo alcuni esempi di economia civile che verranno messi a punto nel corso del progetto.

Inoltre ECCO entrerà in contatto con insegnanti e studenti grazie all’organizzazione di giornate di orientamento professionale e le possibilità fornite dall’Alternanza scuola-lavoro. Questi incontri saranno le occasioni per presentare ai giovani le possibilità occupazionali offerte dai comparti dell’economia circolare e per spiegare le opportunità di collaborazione con i Ri-Hub.

Ufficio stampa:
Raffaele Cava 3397973875
r.cava@legambiente.it
Milena Dominici 3490597187
m.dominici@legambiente.it

Maruggio tra i 13 poli territoriali coinvolti nel progetto nazionale di Legambiente: “ECCO, Economie Circolari di COmunità” per la rigenerazione ambientale, sociale e culturale; finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Presentazione ufficiale il 15 novembre 2019 a Campi Bisenzio (Fi)

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ECCO, Economie Circolari di COmunità

Il progetto coordinato da Legambiente e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sarà presentato nell’ambito della quarta edizione del Festival dell’Economia Civile.

Parte il progetto ECCO (Economie Circolari di COmunità).
Promuovere e sviluppare l’economia circolare con il doppio obiettivo di migliorare l’ambiente e le economie delle nostre città e di favorire l’inclusione sociale. È questa la meta prefissata del progetto coordinato da Legambiente e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali avviso n.1/2018.
Il lancio di ECCO si terrà il 15 novembre alle 11 e 30 presso il Teatrodante Carlo Monni (Campi Bisenzio (Fi), piazza Dante 23.

Il Festival dell’Economia civile sarà accompagnato da URBUM-ECCO, la “residenza breve per innovatori sociali e civici”, dal 12 al 15 novembre. Saranno i giorni in cui lo staff nazionale di Legambiente si dedicherà alla formazione dei Ri-hubber, coloro che coordineranno le attività dei 13 Ri-hub dislocati in tutta Italia, i poli di “cambiamento territoriale” fulcro delle azioni di progetto. Per il Ri-Hub di Maruggio (Ta) parteciperanno i referenti locali di progetto dell’APS Legambiente MaruggioGianfranco Cipriani - Presidente di Circolo e Luigi Fusco – Socio Ordinario.

13 poli territoriali coinvolti:

  • Torino (Piemonte)
  • Milano (Lombardia)
  • Vicenza e San Stino di Livenza (Veneto)
  • Gemona (Friuli Venezia Giulia)
  • Bologna (Emilia Romagna)
  • Campi Bisenzio (Toscana)
  • Roma (Lazio)
  • Pescara (Abruzzo)
  • Grottammare (Marche)
  • Succivo (Campania)
  • Potenza (Basilicata)
  • Maruggio (Puglia)
  • Palermo (Sicilia)

Il progetto ECCO coinvolgerà il mondo di istituzioni, associazioni e scuole per innescare un processo di informazione e sensibilizzazione diretto alla promozione dei principi dell’economia circolare. Non solo attività divulgatorie ma anche azioni sul campo, infatti tra gli obiettivi di ECCO c’è la valorizzazione delle professioni green e l’attivazione di filiere sostenibili. URBUM-ECCO sarà la “vetrina” per il primo incontro ufficiale tra il team di progetto e i veri motori delle azioni: rappresentanti di università e scuole, associazioni, cooperative sociali e divulgatori.

PROGRAMMA:
15 Novembre Ore 11.30 – Kick off progetto ECCO con il Ministero del Lavoro, Serena Carpentieri (Vicedirettrice Legambiente), Marco Gisotti (giornalista e divulgatore), prof.ssa Eleonora Di Maria (Economia e gestione delle imprese Università di Padova), prof. Riccardo Morri (Istituto di Geografia Università Sapienza di Roma), Sebastiano Marinaccio (Mercatino srl), Simone Budini (Luiss ERShub) e Andrea Zampetti (Percorsi di Cittadinanza Coop. Sociale).

Segue nel pomeriggio il primo Forum nazionale dei Distretti dell’Economia Civile.
L’ufficio stampa: Raffaele Cava 339.7973875

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